La smentita alla notizia del taglio delle pensioni sociali è arrivata, logicamente. Purtroppo non era una balla. Il provvedimento era vero. Oggi però hanno annunciato un bel passo indietro. Il che non ci porta più avanti, ma meno indietro.
Mi chiedo se l'abbiano fatto apposta il giochino al rialzo, per avere spazio sui giornaletti e inscenare l'ennesima falsa diatriba tra governo e finta opposizione. oppure se siano veramente definitivamente da etichettare, questi relatori di provvedimenti cazzoni, come dei perfetti dementi.
Il provvedimento per ora riguarderà, chi essendo esxtracomunitario, risiede in italia da meno di 10 anni.
Si era presentato ai nostri occhi allibiti un parto gemellare ed è finita che le nostre orecchie si son dovute sorbire il fiatello dell'ennesima scoreggia di governo.
Tutto questo certo ricorda molto la propaganda di altri tempi: I famosi aerei della potenza Italica fascista che passando e ripassando sembravano cento ed erano dieci. Le battaglie tra democristi e comunistardi a chi magnava più bambini e chi più capponi.
Mamma mia. Si ripropongono nello stesso modo fanfaroniano di un'età che speravamo finita e invece purtroppo alimenta figlie enipoti con le stesse sempre valide stronzate.
L'importante è seminare odio.
Ieri sull'autobus, a Bologna, è salito un giovane alquanto brutto e ubriaco che ha iniziato a inveire contro tutte le facce colorate che c'erano. "Negri di merda. adesso arriva la legge berlusconi e vi sbattono tutti in mare" urlava. E ha continuato per un bel pezzo minacciando e insultando.
Due giorni fa, al centro prelievi dell'Ospedale S.Orsola si è verificato un guasto al sistema informatico e si è formata una fila di più di un'ora. Ci saranno state un centinaio di persone. Tra queste due, dico due donne con il velo attorno al volto. Un signore di una sessantina d'anni ha bofonchiato a voce alta, ma guardando a terra "Tutta colpa di sti immigrati. Son milioni. Dappertutto"
Oggi il mio tabaccaio un tunisino che di solito è sempre tranquillo e sorridente ha risposto alun saluto di un cliente "Io e che ti dico io? Sono extracomunitario, mica bolognese". Avrebbe potuto essere un normale scambio tra amici, ma l'espressione dei suoi occhi era davvero poco, poco amichevole.
Nel 95 a Bologna governava Walter Vitali (un veltroncino in tono minore) e ci furno in pochi mesi molti episodi di violenze tra extracomunitari nordafricani. Io mi espressi chiaramnete dicendo che non si poteva sottovalutare il problema isolandolo in una faida di emarginati. Se avessimo voluto lottare per l'integrazione vera avremmo dovoto applicare in tutti i casi di illegalità la legge che tutti mette sullo stesso piano. Quella legge che esisteva ed esiste ancora. Nessuno mi rispose. Il problema non esisteva.
Quest'anno poco prima delle elezioni sono stato gratuitamente minacciato inseme ad alte cinquanta persone da cinque rumeni ubriachi che insultando e mettendo i pugni sotto la faccia dei presenti si sono percorsi due volte avanti e indietro il vagone della metropolitana su cui ci trovavamo. Per me era solo una fermata, ma è stato il viaggio più lungo che ad oggi mi ricordi. Ed è andata bene.
La sinistra ha perso l'occasione di risolvere questo problema perchè non l'ha mai voluto leggere come tale e ha regalato alla destra l'occasione di poter seminare odio là dove poteva esserci la comprensione e la discussione. Un'odio ormai cieco, come sempre accade quando si esprimono le masse.
Tutte le frustrazioni adesso hanno un capro su cui sfogarsi.
Prima era solo un problema risolvibile. Ora è divenuto il terreno della rivalsa dei mediocri, degli stupidi, dei miserabili della coscienza. Il terreno sul quale si vincono facilemnte le battaglie; basta mettere il nero, il giallo, il disperato alla gogna e tirare le uova.
Ormai non è più questione se i provvedimenti siano giusti, efficaci o razzisti. Ormai qualsiasi cosa si faccia è l'imbecille che abita in noi che viene giustificato a dire e fare stronzate.
Eravamo cristiani ed eurocomunisti. Oggi purtroppo a causa delle illusioni vetero ideologiche di un centrosinistra di servi e l'arroganza culturale di una destra becera e primitiva ci ritroviamo di nuovo nella terra dei seminatori d'odio, quelli che mentre puntano l'indice su qualcuno inculano quei coglioni che li stanno ad ascolatre e che danno loro pure ragione.
Mia zia ha 96 anni e vive in un a casa di riposo con una pensione sociale, elargitale dopo anni di sfruttamento e lavoro nero ai quali è stata costretta come tanti precari di oggi, dai kapò di un tempo. Il personale di questa casa di riposo è al 90% composto da stranieri e straniere che la accudiscono come possono essendo in sottonumero. La alzano, la lavano, la puliscono dal pannolone. Lei vive una vita accettabile grazie al loro lavoro e nella loro contiguità. Loro sono le persone con cui parla e passa la maggior parte del tempo. Queste persone, cileni, boliviani, rumeni, ucraini, russi, ghanesi, nigeriani, filippini sono i nostri moderni schiavi. 900 euro al mese per un lavoro che non vuol fare nessuno. In un luogo perennemente maleodorante di feci. Alcuni rubano persino ai vecchi per portare qualcosa di più casa. Ma l'assoluta maggioranza di loro assiste gli ospiti, così si chiamano i vecchi in odor di zinco, con dedizione, cortesia, pazienza e in taluni casi potrei certamente dire, con Amore. Eppure, mia zia, si lascia scappare, sottovoce, ogni tanto, qualche parola un po' pesantuccia nei loro confronti. Bisogna capirla, per via della sua età e della sua generazione.
Chissà se gliel'hanno detto che quelli che urlano in televisione e al governo quelle stesse che lei sussurra, stavano per portargli via la pensione e magari destinare lei e migliaia di altri adorabili vecchietti ad una di quelle discariche nelle quali è finita a tempo di record la monnezza di Napoli?
Non glielo diciamo... a mia zia.
Tanto l'allarme è rientrato.
E per adesso, forse potrà, continuare ad aspettare il giorno del suo personale giudizio, assistita e sup-sop-portata dignitosamente.
Io so perfettamente che questo trattamento, quando verrà il mio turno, me lo potrò sognare. E questo mi aiuterà a reagire nella giusta misura ai tempi che verranno.
Ma torniamo all'oggi.
A questi nostri moderni schiavi noi italiani non stiamo dando davvero un bell'esempio.
L'esempio che stiamo loro passando è quello di un paese in cui la maggioranza dei cittadini si sentono dei Berluschini pronti a fare e disfare le leggi a loro piacimento, a guadagnare soldi possibilmente illegalmente, a giustificare ogni comportamneto antisociale con la prosopopea del "io che mi faccio il culo", a sognare macchine potenti da comprare con rate infinite e donne più o meno mignotte da esibire in gran numero oppure inseguire uomini più o meno mignottari con cui maritarsi.
Questo ormai è il paese dove i pifferai dell'arroganza, i seminatori d'odio, i taumaturghi del moschetto senza libro stanno avanzando fieri delle loro azioni e delle loro parole.
Spero che un ondata di merda lanciata da chi ancora non ha gli occhi completamnte abbacinati dal visione del vitello d'oro li travolga a breve.
Altrimenti succederà qualcosa di molto brutto ai nostri cuori e a quelli dei nostri figli. Ben sapendo che i proverbi sono fonti di reale saggezza ricordiamoci del "chi semina vento raccoglie tempesta":
Banale non vi sembra? Purtoppo è veritiero.
Ho lavorato per molto tempo nelle scuole elementari ove i bambini di altre culture sono ormai in gran numero. Un'emozione ricordo in particolare: quando li sentivo parlare in italiano mi sentivo orgoglioso per loro e mi si stringeva il cuore.
Edmondo De Amicis mi capirebbe. Ha raccontato le stesse emozioni parlando di bimbi calabresi, lombardi, sardi e piemontesi.
Non è solo retorica. E' che in un paese civile le istituzioni non possono seminare odio, anche contro il loro interesse di parte. Perchè chi ricopre incarichi istituzionali è super partes e deve parlare e agire nell'interesse di tutti.
Eenso che questo concetto non sia difficile da capire. No?
Eppure nelle nostre alte cariche stanno i seminatori d'odio. Nel nostro parlamento si muovono i seminatori d'odio. E questo odiuo non è quello dei disperati contro gli oppressori. E' l'odio degli sfruttatori contro gli schiavi, i diversi, i migliori.
Amici, se vedete agire o sentite parlare un seminatore d'odio, sorridete a chi vi sta di fianco e dite indicandolo "poverino, si vede che ha scopato male".
Speriamo basti.